FOTO DI CAMILLA ZALI
Pubblichiamo la poesia di uno studente della quinta liceo classico del nostro Istituto.
Salve a tutti, il mio nome è Joyce Conte. Sono un attore, performer, regista, autore di testi teatrali e poesie. Recentemente ho vinto il premio della giuria critica ad un Concorso Internazionale di Poesia, promosso dalla Casa Editrice OTMA Edizioni di Milano. Mi è sembrato giusto condividere con voi questo momento per me artisticamente importante, riportando questo mio cavallo di battaglia, scritto in una circostanza di grande dolore e smarrimento personale. Per qualsiasi chiarimento o per richiedere altre poesie non esitate a contattarmi.
“Stelle imperfette”
Occhi persi nel vento
velati di sogni infranti di vite al limite.
Sguardi assenti che cercano nella Luna
un ragione per brillare.
Ma troppo freddo è il Mondo
che massacra lentamente le loro menti
fragili come specchi opachi.
Volti smarriti nella nebbia densa di una canna,
lacrime aride per il loro eterno pianto.
Corpi sparsi sulla strada,
senza fede né amore,
assopiti e nascosti sotto la pietra di un ponte solitario,
invisibili agli occhi distratti di una terra senza pietà.
Anime ferite che attendono di essere falciate
in una notte priva di stelle e speranze.
La vita si dissolve e confusi si fanno
i colori dei fiori derubati dell’arcobaleno
mentre odono il silenzio che tiranno devasta i timpani.
Un richiamo di morte
si fa intenso nel loro cuore
poiché la Madre grida disperata
in cerca dei figli che non ha.
Il calore scompare dalle membra immobili
che danzano con spasmi sulla strada
che ora appartiene a loro.
Cuori randagi resi rabbiosi
da una vita crudele
intrisa di botte e disprezzo.
Anime graffiate e sanguinanti
che cercano pace nel veleno e nel nettare
che nutre caldo le loro vene gonfie
attraverso una siringa arrugginita.
Bimbi sperduti,
orfani per la loro innata diversità,
che desiderano morire chiudendo gli occhi
e perdendosi nei sogni negati.
Aborti come me,
che si ubriacano di illusioni
e che vogliono scomparire dall’Universo bastardo
che li ha generati nudi e abbandonati
come larve piangenti.
Stelle imperfette che desiderano
un frammento solitario di cielo in cui spegnersi
o un amore segreto per cui ardere.