BENEDETTA MARCELLO

Siamo in grado di difendere le nostre idee fino in fondo? Riusciamo a distinguere il bene dal male anche quando significa restare soli? Siamo capaci di andare controcorrente? È possibile che qualcuno riesca ad offuscare i nostri pensieri facendoci credere di voler ciò che vuole lui?

Tutte queste domande e molte altre possono trovare una risposta nel film “L’onda” che noi di terza classico abbiamo visto l’anno scorso grazie al professor Tiziano Ziglioli. La visione è stata un motivo di riflessione personale e collettiva e ha avuto un ruolo fondamentale nella nostra formazione personale. Per chi non lo conoscesse, “L’onda” è un film suggestivo in cui un professore, per un esperimento, trasforma la sua classe in un piccolo regime totalitario con tanto di divisa e saluto.

Da “L’onda” ho capito che la mente umana è estremamente debole e influenzabile: molto spesso temiamo di essere isolati a causa delle nostre idee e quindi ci conformiamo alla massa. Mettiamo del nastro isolante sulla nostra coscienza in modo da non sentirne i pensieri e assecondiamo la maggioranza. Mi sono resa conto che i più deboli emotivamente e gli insicuri sono le persone più temibili perché, riunite in un gruppo, vengono influenzate per prime e, sentendosi appoggiate dagli altri, sono disposte a tutto per difendere gli ideali del gruppo, buoni o brutti che siano.

A questo punto qualcuno potrebbe chiedersi come si fa a mantenere libero il proprio pensiero davanti a una maggioranza che procede in senso contrario. Io sostengo che solo la cultura sia in grado di fornirci le basi per difendere i nostri ideali e la capacità di analizzare e confrontare le scelte che abbiamo di fronte. Il “lume della ragione” degli illuministi dovrebbe accompagnarci sempre, così come il dialogo, insegnato da Socrate, dovrebbe condurci a un confronto con il pensiero altrui. La cultura ci rende più consapevoli e sicuri di noi stessi permetterci di affrontare il mondo in modo critico e razionale.
La cultura ci rende liberi.