ALICE POLO
Il 2017 si prospetta un anno ricco di spirito d’iniziativa per l’Istituto Superiore D’Adda. Parola d’ordine: AMPLIARE I PROPRI ORIZZONTI. Agli studenti è stato permesso di sviluppare la propria sensibilità nei confronti della disabilità, un concetto che spesso spaventa ma allo stesso tempo incuriosisce. Ciò è stato possibile grazie a un progetto realizzato in collaborazione con l’Associazione Passeportout, che si occupa dell’integrazione tra attività sportiva e disabilità. L’uomo moderno è definito Homo sapiens, il prodotto finale e perfetto di una lunga selezione naturale, colui che ha dato vita a una nuova Era tecnologica, ma nonostante il suo Ego smisurato si sente spesso intimorito da un concetto semplice e apparentemente innocuo quale la DIVERSITA’. L’obiettivo di questo progetto consiste quindi nell’avvicinare gli studenti a chi è diverso da loro in quanto disabile e sfatare il mito della diversità come puro ostacolo e trasformarlo in possibile punto di forza. Scopriremo che diversità e disabilità sono due concetti molto relativi e non vanno affrontati con leggerezza, altrimenti rischieremmo di cadere in una disabilità ancora peggiore, quella dettata dall’ignoranza!
Riportiamo di seguito l’intervista al Presidente dell’Associazione Passeportotut, Francesca Vinzio.
In cosa consiste e di cosa si occupa l’Associazione Passeportout? L’Associazione Passeportout è nata nel 2005 e si occupa di coordinare attività sportive per persone con minore abilità mentale e motoria, con il conseguente miglioramento educativo e inserimento a livello sociale. La nostra società aderisce ai programmi di allenamento sportivo e competizioni paraolimpiche dettati dall’Associazione internazionale sportiva Special Olympics.
Dove ha sede l’Associazione e dove opera? La nostra sede si trova a Varallo. I ragazzi disabili dell’Associazione partecipano anche al Centro diurno disabili, che ha sede a Varallo e alla Comunità Alloggio l’Albero di Portula. I nostri operatori svolgono inoltre settimanalmente lezioni di allenamento sportivo presso l’istituto superiore ITIS a Borgosesia. Noi comunichiamo le nostre attività tramite l’account Facebook Società Passeportout oppure il sito ufficiale di Special Olympics, in cui potete trovare molte foto e immagini di competizioni sportive.
In cosa consiste il progetto svolto in collaborazione con l’Istituto Superiore D’Adda e come è stato organizzato? Questo progetto si svolge a più riprese e coinvolge le classi V Liceo Linguistico e II Liceo Classico. Durante le ore di educazione fisica alcuni ragazzi con minore abilità sono ospitati e accolti dagli studenti del D’Adda, che danno vita ad attività di gioco, creatività, musica e svago. Il progetto ha avuto inizio con una presentazione multimediale da parte mia riguardo alla nostra Associazione, dopodiché gli studenti hanno organizzato i giochi.
Qual è lo scopo del progetto? L’obiettivo dell’Associazione e dell’Istituto è di sensibilizzare i giovani studenti al tema della diversità in quanto disabilità e dimostrare come i ragazzi affetti da minore abilità siano riusciti, grazie allo sport, a trasformare la loro condizione in un punto di forza. Inoltre, in quanto presidente dell’Associazione Passportout, spero di appassionare i ragazzi all’attività di volontariato, motivo di grande crescita personale, magari con l’augurio di reclutare qualche nuovo volontario.
L’Associazione Passeportout a quali competizioni sportive partecipa? Noi partecipiamo a tutte le competizioni Special Olympics: meeting, giochi regionali, nazionali e internazionali. I ragazzi con disabilità possono iscriversi ad attività individuali o di gruppo; per esempio, per quanto riguarda le competizioni sportive invernali, l’Associazione ha all’attivo sci nordico, sci alpino, corsa con racchette da neve, pallavolo unificata, basket, calcio, nuoto, atletica, ginnastica artistica e ritmica. Negli ultimi anni i ragazzi hanno lavorato molto e hanno ottenuto ottimi risultati: abbiamo ricevuto due convocazioni ai Campionati mondiali di Shanghai nel 2007, due convocazioni ad Atene e agli europei di Varsavia.
Quale ruolo svolge lo sport nell’ambito della disabilità? Noi consideriamo lo sport come un mezzo per migliorare la qualità di vita, sia a livello fisico/sportivo, che educativo. I ragazzi imparano a valorizzarsi e a diventare più autonomi: tra pochi giorni partiremo per Bormio con i ragazzi, senza genitori, affidandoci esclusivamente all’aiuto degli operatori e, soprattutto, all’autonomia dei nostri ragazzi!
L’Associazione Passportout, oltre a sviluppare le capacità motorie, svolge anche un ruolo molto importante dal punto di vista educativo e richiede quindi la presenza di tutor ed educatori. Chi può svolgere questo ruolo? Si tratta solo di volontari o anche specialisti? All’interno dell’Associazione Passeportout operano soprattutto educatori, spesso affiancati da un personale specializzato (OS). La partecipazione alle nostre attività è aperta anche ai volontari e speriamo, infatti, di avviare i ragazzi del D’Adda a questa esperienza. Vorremmo reclutare molti volontari per le nostre attività proprio a partire da questo progetto.
In quanto presidente dell’Associazione Passportout lei conosce e vive appieno la vita dell’Associazione. In che termini questa esperienza a contatto con la diversità può portare a una crescita personale? Io credo molto nelle nostre attività e penso che possano suscitare sentimenti, emozioni gratuite che portano assolutamente a una crescita interiore. Rapportarsi con la diversità permette di capire che questo concetto tanto temuto dall’uomo può invece trasformarsi in una risorsa positiva; spesso ci riteniamo superiori e pensiamo di poter fare qualunque cosa, ma conosco ragazzi disabili che praticano sport a livelli così alti che mi ritengo io stessa disabile rispetto alle loro capacità!