E’ stata una lezione di storia un po’ insolita, ma senza dubbio efficace, quella che ha coinvolto i ragazzi delle quinte Classico e Linguistico nella mattinata di giovedì: una passeggiata sui “Sentieri della Resistenzatra le frazioni di Borgosesia, sulle orme dei caduti civili per mano nazifascista nell’eccidio avvenuto durante il penultimo anno del secondo conflitto mondiale

Era il 19 luglio 1944. In seguito alla morte di due soldati tedeschi, avvenuta il giorno precedente durante un’imboscata partigiana al Ponte della Pietà di Quarona, e secondo la prassi che voleva tolta la vita a dieci civili per ogni militare nazista ucciso, i nazifascisti misero in atto una delle più grandi rappresaglie della storia locale. Delle venti persone rastrellate quel 19 luglio, quattro riuscirono forse a salvarsi. Per gli altri, prelevati dalle strade e dai campi, non ci fu scampo.

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A ricordare quelle sedici vite spezzate ci sono oggi croci e cippi, eretti nei luoghi del loro decesso o nei quali vennero feriti a morte. Il professor Bruno Rinaldi, esperto in tema di lotta partigiana sul territorio locale, ha guidato le classi sui sentieri della loro memoria, mettendo nell’attività tutta la sua passione: «Perché chi dimentica il passato è condannato a ripeterlo», è stato il suo messaggio.

A fianco degli studenti, «giovani custodi della storia», come ha precisato il dottor Rinaldi, non sono mancanti i docenti, Massimo Bonola, Elena Uglioni e Sabrina Contini. Complice anche il maltempo degli ultimi giorni, la camminata nella natura è stata in alcuni punti più ardua del previsto, a causa di sentieri ripidi e un po’ fangosi, ma i ragazzi non si sono fatti scoraggiare e la buona riuscita della giornata non è stata compromessa.