MICOL SACCHI

Amore, Tempo, Morte. Queste tre cose mettono in contatto ogni singolo essere umano sulla Terra. Amore. Tempo. Morte. Desideriamo l’Amore, vorremmo avere più Tempo e temiamo la Morte.”

 Così si apre uno dei film più belli di questo 2017, Collateral Beauty.

Come ogni film degno di nota, Collateral Beauty non ha avuto i risultati meritati.

Come ogni film degno di nota, è stato superato agli incassi da film comici che, alla Vita, hanno ben poco da insegnare.

Il messaggio trasmesso, tuttavia,  può donare qualcosa a tutti noi.

Amore. Tempo. Morte. Le tre astrazioni con cui questo capolavoro cinematografico ci vuole insegnare a convivere.

Il protagonista, un malinconico Will Smith nei panni di un imprenditore che ha perso la figlia da due anni, decide di scrivere e spedire una lettera a ognuna di queste astrazioni. Lettere piene di rancore, certo. Lettere rassegnate di un padre disperato che non ha ancora re-imparato a vivere. Lettere, però, che fanno riflettere il pubblico sulla propria esistenza.

Già, perché, nonostante gli incassi deludenti, il messaggio di “Collateral Beauty” ha avuto i suoi risultati su coloro che, nelle sale, ci sono andati. Ed è così che, anche se al giorno d’oggi si fa fatica a fermarsi un attimo per pensare, alla lettura delle tre lettere il pubblico comincia a riflettere.

L’Amore, ciò che tutti desideriamo ricevere dagli altri, ma che spesso dimentichiamo di donare. Quella che è “la ragione di ogni cosa”, ma di cui troppe volte mettiamo in risalto il lato doloroso, scordandoci che è, invece, fonte di gioia. Amore, che dovremmo cercare prima di tutto dentro di noi.

Poi arriva il Tempo, che chiediamo a un mondo che, invece, di tempo non ne ha. Organizziamo la nostra vita senza lasciare un minuto per noi stessi, per pensare o anche solo per annoiarci. Salvo poi desiderarne di più quando, a fine giornata, capiamo di averlo sprecato.

E proprio per questo la temiamo. La Morte, la fine del tempo. Senza renderci conto che la cosa importante, forse, è come si è vissuto, più che quanto.

Ed è a questo punto del ragionamento che il pubblico si ritroverà spiazzato, saturo di pensieri. “Che esistenza assurda!” starà pensando ogni mente in sala.

Ma è proprio qui che entra in gioco la Bellezza Collaterale, presente in ogni cosa, anche nella nostra assurda esistenza.

Probabilmente, usciti dal cinema, nulla del nostro modo di vivere cambierà. Ognuno di noi continuerà a desiderare l’Amore, a volere più Tempo e a temere la Morte. Siamo fatti così, non c’è soluzione.

Ma forse rimarrà il tentativo di cercare quella Bellezza Collaterale a cui è dedicato il film. Rimarrà il tentativo di cercarla in ogni cosa, in ogni persona e in ogni avvenimento.

La Bellezza Collaterale di una lacrima.

La Bellezza Collaterale di una giornata di pioggia.

La Bellezza Collaterale della notte.

Il tentativo di vedere il Bello, ricordando che la luce non può esistere senza il buio, il bene senza il male.

L’arduo tentativo di comprendere che senza vita non esisterebbe nemmeno la morte e viceversa.

Il tentativo di ricordare il vero messaggio di questo film:

“L’importante è cogliere la Bellezza Collaterale.”