GIOVANNI TURCOTTI
Dopo l’interruzione dell’anno scorso, la buona volontà, l’impegno, il “gusto” di esprimersi di un gruppo di studenti hanno prodotto di nuovo il giornale d’istituto e tale spunto di vitalità offre spunti per alcune considerazioni.
La scuola viene spesso svilita con il considerarla un ambiente dove i giovani soltanto “imparano”, cioè ricevono la cultura del mondo degli adulti per uniformarvisi, mentre essa è destinata ad essere il luogo privilegiato nel quale i giovani, venendo a conoscenza degli aspetti fondamentali che caratterizzano la cultura, cioè il modo di vivere e di pensare della gente, manifestano l’originalità del loro modo di intendere e di vivere la vita per innovare la storia dell’umanità itinerante. Questo, dunque, costituisce l’aspetto più importante della scuola ed il vedere il gabbiano librarsi in volo sembra davvero emblematizzare la vitalità culturale e lo spirito di iniziativa dei giovani del nostro istituto. Il gabbiano, segno di libertà già celebrato in varie occasioni in questi anni, si è prestato stavolta, con lo sdoppiamento del termine a rappresentare il rifiuto a restare ingabbiati e la scelta di uno sforzo di liberazione. Viene da chiedersi che tipo di sbarre costituiscano l’ossatura della gabbia cioè quali siano i condizionamenti culturali che ci imprigionano e che, come il gabbiano simboleggia, dobbiamo superare nella ricerca di un maggior respiro esistenziale e di più ampi orizzonti per lo spirito. Sono certo che la risposta a questi interrogativi verrà dalle ulteriori pagine di questo giornale e dagli atteggiamenti di coloro che, come il gabbiano, daranno ali al loro impegno per nuovi spazi di libertà.
DALLA PRIMA EDIZIONE DEL GABBIANO’ –GIOVANNI TURCOTTI-
Si ringrazia il professor Massimo Bonola per averci messo a disposizione la prima copia del giornalino d’istituto.