GEREMIA MARCELLO
Oggi, 17 settembre 2018, la scuola inizierà anche per noi e finalmente il D’Adda sarà al completo;
cominceranno infatti ad affollare i corridoi del nostro istituto anche i ragazzi reduci dalla vacanza
studio a Birmingham.
Siccome fornire un lungo e dettagliato elenco di tutte le attività che abbiamo affrontato potrebbe
sembrare poco coinvolgente o banale, mi limiterò a raccontare alcuni avvenimenti salienti di
questo breve ma intenso soggiorno nella seconda città più grande d’Inghilterra.
Riguardo al viaggio, quello d’andata è stato decisamente migliore del ritorno, quando abbiamo
dovuto aspettare quaranta infiniti minuti sull’aereo prima di poter decollare e volare verso la
nostra amata Valsesia. Nonostante forse sia scontato sottolinearlo, durante le nostre uscite
pomeridiane abbiamo visitato parecchi musei molto prestigiosi ed importanti, come l’Art Gallery
di Birmingham, e altri meno noti ma, dal mio punto di vista, più toccanti come il Museo della
Schiavitù a Liverpool, città in cui abbiamo potuto ammirare anche la maestosità delle due
principali cattedrali: in primo luogo quella Anglicana, la più grande del Regno Unito, gotica e
priva di ornamenti, al cui interno si può trovare anche un bar e un negozio di souvenir (cosa
abbastanza inusuale per noi); infine la cattedrale Cattolica molto moderna e di dimensioni
colossali. Oltre a Liverpool, abbiamo visitato anche Chester, città divenuta famosa grazie ai resti
della permanenza romana e, per non farci mancare nulla, siamo andati anche a Stratford-Upon-
Avon: città natale del celebre William Shakespeare. Ritornati alla nostra base, abbiamo fatto un
salto anche sui canali (palesemente copiati da Venezia) e nella magnifica biblioteca, la più grande
dell’intera nazione.
Quello che ci porteremo dentro, non so se per sempre ma me lo auguro, non saranno le noiose ma
fondamentali lezioni mattutine, non sarà la pessima cucina o le pessime riproduzioni dei nostri
piatti, ma la consapevolezza che il mondo è stupendo e grande:esso però va meritato perchè non
si accontenta della mediocrità di tanti, ma vuole e pretende l’eccellenza di pochi e per
raggiungerla bisogna faticare, studiare, fallire qualche volta, riprovarci e raggiungere l’obiettivo.
Noi siamo andati all’estero CON la scuola, ma io sono sicuro che un giorno andremo all’estero
GRAZIE alla scuola e ai nostri studi.
Il mio viaggio si conclude così, tornando al mio piccolo paese e, guardando fuori dal finestrino
dell’automobile, con i miei genitori che mi assillano con le loro domande, penso che, nonostante
mi possa mancare la pasta e la cucina italiana, riuscirò ad essere e sentirmi un cittadino europeo.