BENEDETTA D’ANDRIA
L’orchestra “Giulia Bracchi” è composta da noi studenti ed è un progetto molto
apprezzato da coloro che ne fanno parte perché, oltre a suonare, ci divertiamo
davvero, davvero molto. Naturalmente l’attività richiede impegno, studiare le
parti e partecipare alle prove (che si tengono il giovedì pomeriggio) ma, dato
che siamo tutti impegnati con lo studio, ogni tanto può capitare di saltare una
prova per prepararsi per una verifica e non è un problema.
Ogni anno teniamo concerti nella nostra zona, di solito Natale e fine anno sono
date fisse, ma suoniamo anche in occasione degli open day della nostra scuola
o in alcune assemblee d’istituto. Quest’anno il nostro maestro Manuel Filisetti
ha intenzione di aumentare il numero di eventi con delle esibizioni anche a
Borgosesia e nel territorio valsesiano.
Si è già tenuta la prima riunione, durante la quale il maestro ha esposto le
novità di quest’anno: infatti ci sono grandi progetti in vista.
La nostra orchestra parteciperà infatti ad un gemellaggio con la città francese
di Die dall’11 al 14 ottobre e noi ragazzi siamo molto contenti di questo
progetto in quanto si terrà un concerto in vista del quale aggiungeremo al
nostro repertorio dei brani conosciuti e apprezzati.
Inoltre in quest’anno cade la prima ricorrenza importante della nostra
orchestra: è nata infatti 10 anni fa.
Per l’occasione, ci è sembrato interessante rivolgere alcune domande al
maestro Manuel Filisetti:
-Com’è nata la nostra orchestra?
L’orchestra è nata grazie ad un gruppo di ragazzi appassionati di musica che,
per ricordare una loro compagna di scuola prematuramente scomparsa,
decisero di formare un gruppo musicale e lo intitolarono in suo onore: ecco che
nacque l’orchestra “Giulia Bracchi”.
-Come ti trovi nell’ambiente del d’Adda? Per noi le ore di orchestra
sono molto piacevoli, lo sono anche per te?
L’Istituto Superiore d’Adda è un buon ambiente scolastico, frequentato da
allievi ancora disponibili all’ascolto; questa è una qualità fondamentale per
crescere ma ormai rara nei ragazzi.
Avendo poi frequentato l’ITC “B. Caimi” e avendo quindi avuto come insegnati
alcuni degli attuali vostri docenti, per me è stato un po’ come tornare a casa:
essere stato allievo di una scuola e ritornarci dopo circa 15 anni come
insegnante è stata un’esperienza esaltante.
Certo, le ore di orchestra sono impegnative ma sono estremamente piacevoli
anche per me: osservarvi suonare con impegno, attenti alle indicazioni e agli
attacchi e sentire i progressi musicali che fate è estremamente gratificante.
Vedervi poi crescere sia fisicamente che culturalmente e sentire come la vostra
personalità a poco a poco prenda forma, conoscere i vostri desideri e le vostre aspirazioni e vedere nel corso del tempo come queste si realizzano è una gioia
indescrivibile!
-Cosa ti porta a continuare quest’attività?
Conoscete la canzone “Vivo per lei”?
È la mia storia, per cui voglio, per amore, e devo, per missione, trasmettere la
musica a chi lo desidera: e voi lo desiderate!
-Oltre al gemellaggio con Die, hai in mente altri progetti?
Naturalmente! Vorrei realizzare uno scambio anche con il Liceo di Sion in
Svizzera, magari nel mese di maggio, e vorrei riuscire a organizzare un
concerto con tutti i ragazzi che hanno partecipato all’attività dell’orchestra a
partire dai fondatori, che ormai sono tutti laureati, fino agli attuali componenti:
credo che, se tutti aderiranno, saremo almeno una quarantina o forse più! Ci
terrei a farlo quest’anno anche perché i primi arrangiamenti che ho scritto per
l’orchestra sono datati 2010 e, considerando che l’orchestra per il primo anno
si è autogestita in tutto, siamo arrivati al primo decennio di attività: un bel
traguardo!
– Come convinceresti i ragazzi di 1^ ad entrare nell’orchestra?
Bella domanda!
Allora: se siete persone coraggiose, continuate a leggere altrimenti fermatevi
qui…
State ancora leggendo? Per coraggio o per curiosità?
Per entrare nell’orchestra prima di tutto NON bisogna preoccuparsi del livello di
preparazione raggiunto sul proprio strumento: il “non sono capace”, il “non
riesco” e il “non fa per me” non sono accettati.
Prima provi e poi valuti!
Ecco il motivo per cui trovo importante assistere, o meglio ancora partecipare,
ad alcune prove per conoscere sia i musicisti che il repertorio, quindi un invito:
VENITE A SENTIRE UNA PROVA!
Se poi deciderete di partecipare, sappiate che il vero musicista di un’orchestra
è colui che con responsabilità mette al servizio del gruppo non solo le proprie
competenze musicali, ma tutto il proprio essere per un obiettivo comune: fare
musica.
Ecco allora che il suonare in orchestra diventa un’esperienza esaltante e
gratificante, oltre ad essere un’occasione di arricchimento personale.