LORIS TERRAFINO

Ritornano le attese interviste ai prof.!

Vi presentiamo il professor Enrico Bonelli

Da quanto insegna al D’Adda?

Questo è il secondo anno.

Ha frequentato il D’Adda?

No.

Classe con l’arredamento migliore?

La III Classico, mi piace molto il pavimento.

Perché le piacciono le sue materie?

Le mie materie, insegno Lettere,  mi piacciono perché mi conferiscono un’alterità che mi rende orgoglioso, in questi tempi in cui le mie materie sono bersaglio di chi declina il concetto di utile sul versante esclusivamente economico.

Un pregio e un difetto del D’Adda.

Il D’Adda è un bellissimo ambiente, i colleghi si sono dimostrati molto accoglienti ed ospitali.

L’unica pecca è la cinta di monti che lo circonda… io sono claustrofobico.

Tre aggettivi per descriversi da giovane.

Idealista, romantico e tormentato.

Un aneddoto divertente dei suoi anni di scuola.

In quarta ginnasio c’erano sempre delle schermaglie tra due ragazze, un compagno e me.

Un giorno, mentre ci rincorrevamo lungo i corridoi, le due ragazze si sono chiuse in bagno per fuggire.

Uscendo, diedero una testata ad un’insegnante che, cadendo a terra, versò il caffè.

Le ragazze rimasero traumatizzate pensando che fosse sangue, mentre noi maschi ridevamo di gusto.

Da alunno ha mai copiato?

Sì, matematica, probabilmente più di una volta.

Quale materia odiava?

Matematica, per l’appunto.

Cosa consiglierebbe ad un alunno che vuole intraprendere un percorso di studi simile o uguale al suo?

Consiglierei di farlo senza ombra di dubbio, e di “remare in condizione ostinata e contraria”, citando De Andrè, senza farsi ostacolare da nessuno.