MARGHERITA STEFANUTO, GIULIO RAGOZZI

Vi siete mai chiesti cosa si festeggia a Natale?
La domanda può sembrare banale, dato che tutti sanno che in questo giorno si celebra la nascita di Gesù; in realtà alcune fonti farebbero cadere la nascita di Cristo durante altri periodi dell’anno, tuttavia le opinioni sono discordanti e molti storici sostengono che il Salvatore sia nato il 25 dicembre.

La festa cristiana del Natale, è, in realtà, un compromesso con la religione pagana, per certi versi anche un’appropriazione e un inserimento di molte tradizioni appartenenti alle Antiche Religioni che hanno sempre avuto culti solari coincidenti con questo periodo.

Ogni popolo, infatti, è sempre stato affascinato dal moto del sole, tanto da celebrarne il corso. L’esempio più evidente e vicino a noi viene dall’Impero Romano che celebrava i Saturnalia , feste in onore di Saturno, dio dell’agricoltura, che si svolgevano dal 17 al 24 dicembre; il 21 dicembre, la notte più lunga dell’anno veniva vista come un momento in cui l’ancestrale divinità solare doveva combattere contro l’oscurità, per poi uscire vincitrice dallo scontro simbolicamente il 25 dicembre, quando le giornate cominciavano ad allungarsi; era detta la festa del “ Natalis Solis Invicti” , la (ri)nascita del sole non vinto, culto probabilmente di origine orientale ufficializzato da Aureliano nel 274 d.C. Le nostre tradizioni natalizie sono tuttavia da attribuire probabilmente all’antica religione pagana celtica che, in corrispondenza del 21 dicembre, festeggiava Yule: la famiglia, riunita attorno a una tavola imbandita, si scambiava doni e faceva offerte agli abeti, che venivano addobbati con frutti che ricordavano l’abbondanza delle stagioni più calde, per invogliare il sole a ritornare dopo essere “sparito”. Sempre da queste tradizioni  nordiche deriva l’usanza di appendere ghirlande di vischio o di agrifoglio alle porte come decorazione.
Yule è uno degli otto sabbath del Neopaganesimo, meglio conosciuto con il nome di Wicca; ora, il riferimento al sabba potrebbe essere associato al satanismo, come la cultura di massa ci ha sempre insegnato a fare, ma, contrariamente a quello che si potrebbe pensare nei confronti di questa religione, i riti celebrati coincidono con momenti “magici” della natura, in cui essa si rinnova, si trasforma, donando nuovi tipi di  energia ad ogni suo ciclo. Il rituale che si svolge a Yule, ha come punto cardine la creazione di portali che vengono messi ad una certa distanza gli uni dagli altri, in modo che tutti i partecipanti vi possano passare attraverso, come era già tipico di antichissime religioni pagane romane; in seguito viene purificata l’acqua e si accende l’incenso per  purificare il cerchio magico, una sorta di “cappa” in cui il potere degli individui viene “ingabbiato” e potenziato, all’interno del quuale viene anche accesa una candela, simbolo della nuova vita che potrà risorgere con il nuovo sorgere del sole. Successivamente vengono invocati gli dei principali, ringraziandoli affinché l’anno che sta per arrivare con il nuovo giro della ruota del Sole possa essere buono e ricco.  All’interno del fuoco rituale, viene fatto bruciare del vischio raccolto l’anno prima, e in seguito a questo rito si congedano e si ringraziano ancora gli dei. Dopo il rituale, avviene lo scambio dei regali: il dono che ognuno ha portato viene messo in un cesto o in un sacco con tutti gli altri e se ne pesca uno a testa. Perfino la figura stessa di Babbo Natale ha origini pagane: si pensa che derivi da una mescolanza di varie credenze religiose, a partire dalla raffigurazione di varie divinità nordiche come Odino, passando per religioni orientali come il Buddhismo fino ad arrivare al Neopaganesimo con la rappresentazione del Re Agrifoglio.