BENEDETTA MARCELLO
Il Carnevale si sta ormai avvicinando: iniziano i primi “giri dei cortili”; si intravedono ogni tanto le prime persone vestite con il tipico mantello lungo nero; le tradizioni dei vari paesi sono iniziate;
le risate diventano più contagiose, gli scherzi più divertenti, le persone più spensierate.
I pensieri corrono alle prime sfilate che si organizzeranno e a tutti balena in testa la stessa domanda di sempre: “Come ci vestiamo quest’anno?”. C’è chi si prepara con largo anticipo e chi, preso dalla frenesia degli ultimi giorni, corre alla ricerca di un costume adatto a sé poco prima della sfilata; c’è chi si accontenta di una semplice maschera colorata e chi invee non esce di casa senza una parrucca diversa ogni volta. Ci sono i bimbi che con una bandana in testa e una benda su un occhio si sentono dei pirati, mentre le bambine sognano un vestito pieno di brillantini e una coroncina per diventare della principesse.
Dalle cucine si sentono i profumi dei primi dolci tipici del Carnevale; sulle strade si vedono le prime stelle filanti lanciate da qualche ragazzino tra uno scherzo e l’altro perchè, si sa, “a Carnevale ogni scherzo vale!”
Ci siamo, è Carnevale: come per magia, tutti ritorniamo un po’ bambini, con il sorriso stampato in faccia, gli occhi pieni di gioia e le guance doloranti per le troppe risate. La nostra mano si tuffa nel sacchetto trasparente che teniamo saldamente con l’altra, due secondi e tutto davanti a noi diventa colorato. Alziamo velocemente la mano in aria e lasciamo cadere quei piccoli pezzettini di carta di tutti i colori, li guardiamo posarsi ovunque e rendere tutto più allegro.
Coriandoli.
Minuscole briciole di felicità.