ANNA MULTONE
A noi alunni delle quarte è stata proposta una visita d’istruzione a Torino presso alcuni musei, risultati piuttosto… particolari.
Al mattino siamo stati coinvolti in una visita presso il Museo del Risorgimento, in cui abbiamo dovuto dividerci in squadre, in modo tale da compilare un quiz relativo alla visita e ciò ci ha resi molto più partecipi alla spiegazione degli eventi storici che caratterizzarono il nostro Risorgimento.
Nel pomeriggio, invece, abbiamo raggiunto il Palazzo degli Istituti Anatomici dell’Università di Torino in cui si trova il Museo di Antropologia Criminale voluto da Cesare Lombroso, celebre esponente del Positivismo e padre della criminologia moderna.
Le teorie di Lombroso si basavano soprattutto sulla fisionomia degli individui e sul loro carattere, dettato in particolare dai lineamenti del volto; egli infatti sosteneva che determinati tratti fisici fossero tipici solo dei criminali o dei “pazzi”. Nel museo ci sono state raccontate le sue teorie e i suoi esperimenti e ci siamo accorti che è un luogo unico al mondo nel suo genere: crani e cervelli di criminali, foto, preparati anatomici, resti umani, prodotti artigianali realizzati da prigionieri e da pazienti dei manicomi criminali, disegni e tanto altro regalano emozioni molto forti ai visitatori del museo e le storie che sono dietro a tutti questi oggetti sono innumerevoli e non basta una sola visita per conoscere a fondo tutti i misteri in essi nascosti. La nostra attenzione è stata catturata notevolmente da questi oggetti, alcuni davvero molto particolari e originali!
Ma la nostra visita non era ancora finita: infatti nello stesso complesso architettonico abbiamo potuto raggiungere anche il Museo di Anatomia umana di Luigi Rolando, allestito alla fine dell’Ottocento. Poiché nel corso del Novecento l’allestimento non ha subito modifiche rilevanti, oggi esso è un eccezionale esempio di un originale museo scientifico ottocentesco rimasto praticamente inalterato e caratterizzato dal soffitto a volte, dalle colonne in granito, dalle vetrine dei grandi armadi in legno e sopratutto dalle sue collezioni anatomiche; tutto ciò lo rende davvero affascinante!
Il museo è un luogo pieno di modelli in cera, cartapesta e preparati anatomici a secco e in liquido, tutti destinati agli studi scientifici e perfino le didascalie sotto ogni oggetto sono rimaste quelle di una volta. I pezzi esposti sono tutti molto curiosi: svariati scheletri sono i protagonisti della prima sala, accompagnati da una serie di feti e da alcune ossa di bambini. Abbiamo potuto osservare oltre 100 crani e una vasta collezione di cervelli umani conservati a secco, chiamati “cervelli di delinquenti”, seguiti poi da calchi in gesso di defunti e vari organi interni.
Insomma, non ci aspettavamo così tanti resti umani in sole due stanze e l’atmosfera generale dell’ambiente e il pensiero di avere davanti resti umani originali e così antichi ci ha proiettati ancora di più in un’altra epoca molto diversa da quella virtuale di oggi.