MARTINA GRAMOLELLI

l 24-09-2019 il nostro viaggio in Polonia è terminato e, con esso, anche il primo scambio culturale tra l’Istituto Superiore D’Adda e il Padarek di Poznan.
L’esperienza ha coinvolto gran parte dei miei compagni della attuale 4AFM e alcuni alunni della 4SIA, 4 artistico e 5AFM. Tutti i partecipanti sono concordi nel considerare questo viaggio come un pezzo importante della propria vita scolastica, ma andiamo con ordine. Alla partenza la domanda più frequente che mi sentivo rivolgere era questa:<< Ma perché la Polonia?>> e sinceramente non sapevo, e tuttora non saprei, come rispondere; ripensando al viaggio, tuttavia, devo dire che è stata una meta capace di entusiasmare tutti. Quando siamo arrivati, l’accoglienza delle famiglie polacche è stata molto calorosa, come d’altronde è stata la nostra nella prima parte dello scambio. In generale, in famiglia ci siamo trovati tutti molto bene, nonostante alcuni problemi prettamente logistici. Infatti alcuni ragazzi abitavano molto lontano dalla città e quindi al mattino dovevano svegliarsi molto presto. Non elencherò tutti i musei che abbiamo visitato, anche se il “Museo della storia polacca” situato a Poznan ci ha entusiasmato molto e lo consiglio a chiunque abbia la possibilità di visitarlo: vorrei piuttosto soffermarmi sul rapporto che è nato, anche se in poco tempo, tra i ragazzi italiani e quelli polacchi. La cultura polacca un po’ ci spaventava, ma ci siamo imbattuti in persone super disponibili, capaci di farci sentire a casa. All’inizio tutti pensavamo a un viaggio fatto solo di visite e lunghi discorsi in inglese, ma voglio dire a tutti i ragazzi titubanti nel partecipare che i ragazzi polacchi conoscono la lingua inglese molto meglio rispetto a noi italiani e, quindi, ci hanno aiutato nel comunicare. Inoltre, il clima dello scambio ti obbliga a immergerti completamente nella cultura e nelle abitudini del luogo in cui sei ospitato, quindi non solo musei ma anche scuola, attività, feste e uscite alla sera.
In conclusione, tutti rifaremmo questo viaggio e lo consigliamo agli attuali alunni di terza, sia per migliorare il proprio inglese, che per ampliare il proprio bagaglio culturale.