ALESSANDRO LOMETTI

“Ed ecco verso voi venir per mare un vecchio bianco per antico pelo gridando: “Guai o voi anime brave…” così Dante fa spazio a questa nuova figura, il traghettatore di anime dannate; personaggio mitologico già presente nell’Eneide; figlio di Ebro e della Notte, viene rappresentato
come un vecchio e fosco nocchiero il cui compito è quello di traghettare le anime dei morti dall’una all’altra sponda dell’Acheronte, al fine di avere accesso al regno dell’oltretomba.
Caronte nell’Inferno dantesco assume una funzione profetica, ovvero ribadisce alle anime ciò in cui si imbatteranno una volta arrivati al luogo destinato, oltre a profetizzare a Dante il suo futuro approdo al Purgatorio e di conseguenza la salvezza della sua anima. “Per altre vie, per altri porti
verrai a piaggia non qui per passar più lieve legno convien che ti porti…”
Facendo un attento raffronto tra quanto scritto da Dante e ciò che ci presenta la nuova stesura in chiave rap, si può notare la presenza di diverse affinità: anche nella canzone è presente la figura del “timoniere dell’impero delle anime perse, che fiero spinge il vecchio legno nell’oscurità”, con il
compito di far passare da una riva all’altra le anime dannate, cosi come si sottolinea il pagamento di un pegno al vecchio traghettatore per poter esser degni di avere il cosiddetto passaggio; anche la descrizione fisica di Caronte è fedele al testo originale. 
Sembra invece, secondo il mio punto di vista, che i due testi si discostino per la loro finalità, ovvero il raggiungimento dell’altra sponda dell’Acheronte.
Se nella Divina Commedia l’intento delle anime tormentate si concretizza nel giungere nell’Inferno, ricevere la propria pena secondo la legge del contrappasso, e scontare i propri peccati, nel testo della canzone trapela invece come coloro che cercano un passaggio per l’altra sponda lo facciano con la speranza di trovare un luogo, una vita migliore. “Cerchi un passaggio per un’altra vita, perché la vita non è come vuoi”.
Passando, quindi, dall’inferno dantesco all’inferno contemporaneo, due elementi son degni di essere sottolineati: in primis la ricerca di una dimensione più appagante, più degna, più concreta; secondariamente il pensiero va a tutti quei traghettatori che quotidianamente fanno la spola tra le rive del Mar mediterraneo: anche costoro sono tanti “Caronte” che portano anime disperse e disperate in cambio di somme di denaro.
Caronte è senza alcun dubbio uno dei personaggi più inquietanti e crudeli dell’opera trattata, ma nel contempo affascinante e interessante, dal compito ingrato ma ricco di significato e insegnamento. L’episodio che lo vede protagonista ci permette di riflettere sulle condizioni dell’uomo peccatore che sbaglia per sua natura e, sbagliando, è consapevole di dover scontare i propri errori. Ne consegue un messaggio universale che entrambi i testi, passato e presente, trasmettono: il bene ripaga con il bene, il male con il male.