GIADA BORRO
Sono abbastanza sicura che ti sia capitato, ad un certo punto della tua vita, di mettere la mente in pausa e dare per scontato di sapere cosa fare, di conoscere esattamente il ruolo che vuoi ricoprire, e, di conseguenza, di essere sicuro anche di ciò che quella tal persona dovrebbe dire, come dovrebbe comportarsi, in cosa stia sbagliando.
E quindi inizi a pensare che la tua “saggezza” vada condivisa, che la tua opinione debba valere come vera per tutti: tu vuoi aiutare gli altri, essi meritano di sapere quello che tu sai.
E le tue buone intenzioni contano, senza alcun dubbio.
Stai provando a fare del bene, pensi davvero di essere nel giusto.
Ma la verità è che la maggior parte delle volte non lo sei, e, ovviamente, dopo qualche tempo qualcosa o qualcuno ti aiuta a rendertene conto, magari un amico, magari una serata in discoteca, magari il tuo amato nonno. Quindi te ne accorgi, sei ora consapevole di aver sbagliato e, a malincuore, ritratti la tua ferma convinzione e capisci che quello che consideravi essere un dogma assoluto non è altro che una debole idea, che nella sua magrezza e nella sua miseria non ha potuto fare a meno di cadere.
Tutto questo ragionamento mi porta a porre questa domanda, una domanda a cui proprio non so dare risposta: perché devi continuare a giudicare, sputare sentenze, dare opinioni su tutto, sempre?
Ciò su cui vorrei porre una maggiore attenzione è quindi questo: si può anche decidere di non avere un’opinione, di riconoscere di non essere abbastanza informati o completamente ignoranti riguardo quel soggetto o quel dato argomento per avere un’idea, una solida e degna di potere essere sostenuta e espressa con tanta fermezza.
Inoltre, quando si esprime un pensiero o un giudizio che potrebbe essere ritenuto negativo, bisognerebbe prima di tutto tenere conto che paragonare se stessi agli altri non è certo un fondamento per ciò che andrai a sostenere: i tuoi problemi, le tue esperienze, il tuo dolore non ti danno automaticamente la licenza per declassare i pesi degli altri, per dire « devi fare così, sbagli se fai questo, quello non è nulla, dai ascolto che io lo so».
No.
Non lo sai, tu non lo sai.
Vorrei concludere ricordando che tutti, dal primo all’ultimo su questa Terra, sbagliamo.
Se devi sbagliare, fallo con il cuore e sempre con il cuore cerca di migliorarti, cerca di non continuare a commettere gli errori solo perché offuscato dall’orgoglio e dalla superbia.
Cerca di avere l’umiltà e la nobiltà di volerti migliorare, sempre.