Iniziamo con la presentazione di questo libro una nuovissima rubrica del nostro giornalino. La biblioteca del D’Adda è stata oggetto di numerosi finanziamenti che hanno permesso l’acquisto di moltissimi romanzi e saggi di fresca pubblicazione, pertanto abbiamo pensato di proporvi a scadenza bisettimanale la recensioni di alcuni di questi per incuriosirvi e per invitarvi alla lettura.

Il primo romanzo che desideriamo proporvi è stato scritto da Sandro Veronesi, scrittore fiorentino laureato in architettura e collaboratore del “Corriere della Sera”; ha pubblicato moltissimi romanzi, alcuni dei quali insigniti di importanti premi letterari e con la sua ultima creazione ha ottenuto il prestigioso Premio Strega 2020.

Vi presentiamo un piccolo assaggio: la prima pagina.

-Buongiorno. Mi chiamo Daniele Carradori.

-Marco Carrera, buongiorno.

-Le dice nulla il mio nome?

-Dovrebbe?

-Sì, dovrebbe.

-Me lo ripete, per favore?

-Daniele Carradori.

-E’ il nome dello psicanalista di mia moglie?

-Esatto.

-Oh. Mi scusi ma non pensavo che l’avrei mai incontrata.

Si accomodi. Cosa posso fare per lei?

-Ascoltarmi, dottor Carrera. E, dopo che le avrò detto quel che ho da dirle, evitare se possibile di denunciarmi all’Ordine del Medici o peggio alla Società Psicanalitica Italiana, cosa che, in quanto collega, potrebbe fare con una certa facilità.

-Denunciala? E perché?

-Perché quel che sto per fare è vietato, e  nella mia professione viene sanzionato con grande severità.

Il colibrì è Marco Carrera, un uomo sposato con una figlia, protagonista di una “vita di continue sospensioni ma anche coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti”.

Egli è un eroe della quotidianità, sopporta con coraggio tutti gli ostacoli che la vita gli pone davanti e la fa perché, come spesso accade, non ha una scelta. Perché c’è sempre un motivo per non mollare. Il colibrì, infatti, è colui che non precipita mai fino in fondo, volteggia qua e là per non precipitare.

(…) tu sei un colibrì perché come il colibrì metti tutta la tua energia nel restare fermo. Settanta battiti d’ali al secondo per rimanere dove già sei. Sei formidabile, in questo. Riesci a fermarti nel mondo e nel tempo, riesci fermare il mondo e il tempo intorno a te, certe volte riesci addirittura anche a risalirlo, il tempo, e a ritrovare quello perduto, così come il colibrì è capace di volare all’indietro.

Lo consigliamo per chi ama le storie familiari narrate in maniera insolita e originale.