ELENA SEZZANO

“Ricordare è una espressione di umanità, ricordare è segno di civiltà, ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità, ricordare è anche stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta” 

Con queste parole Papa Francesco ci spiega perché è così fondamentale non lasciare che eventi tragici, come quelli che si sono verificati durante la Seconda Guerra Mondiale, cadano nel dimenticatoio. Il ricordo dovrebbe impedire che altri crimini contro l’umanità si ripetano; gli esiti di quei tragici eventi dovrebbero essere la dimostrazione di quanto l’ideologia umana sia malleabile e di quanto pericolose possano rivelarsi le idee di uno o di pochi folli estremisti. 

Eppure sappiamo bene che ancora oggi si verificano situazioni in cui uomini abusano e maltrattano altri uomini; sappiamo che il ricordo non basta, che celebrare il 27 gennaio non risolve i problemi che ancora affliggono la nostra società retrograda. E allora cosa possiamo fare noi, piccoli come siamo, soli come ci sentiamo? Noi abbiamo il compito e il dovere di raccontare. Non siamo i diretti testimoni che hanno vissuto sulla propria pelle le sofferenze della Shoah, ma siamo l’ultima generazione che avrà la possibilità e l’onore di ascoltare la voce di chi c’era, di chi ha visto e udito e patito. Inoltre, sulle nostre spalle grava un’altra grande responsabilità: siamo gli adulti del futuro, siamo i politici, i soldati, i medici, gli insegnanti di domani. Siamo le madri e i padri di coloro che verrano dopo. E se saremo in grado di raccontare -in un primo momento- e di agire -quando il palco sarà nostro- in modo tale che gli uomini si amino e si rispettino, allora il mondo diventerà un luogo davvero accogliente e giusto nei confronti di tutti.

Come ogni anno, la nostra scuola si prepara a svolgere alcune attività in commemorazione della Giornata della Memoria. In questo periodo siete stati coinvolti nell’organizzazione di allestimenti e ricerche. 

Il nostro invito più sincero è quello di approcciarvi a questi compiti con la maggiore serietà possibile, consapevoli che anche il più piccolo gesto può fare la differenza.

Ricordate che per giovedì 27 gennaio sarà necessario scaricare sul cellulare un’applicazione per leggere i QRcode e ad ognuno serviranno degli auricolari.