ELENA SEZZANO

In occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria, le classi del triennio sono state invitate ad assistere ad una conferenza tenuta dal professor Bonola, ex insegnante di Storia e filosofia del D’Adda, tornato nella sua e nella nostra scuola per parlarci delle Pietre di inciampo

Alcuni alunni hanno avuto la possibilità di ascoltare la voce del professore dal vivo, direttamente in aula conferenza, altri si sono collegati da remoto dalle singole classi e altri ancora direttamente da casa. 

IL PROGETTO

L’obiettivo del progetto è stato quello di avvicinare gli allievi al tema della memoria, con una particolare attenzione alle “Pietre di inciampo”. Si tratta di un progetto ideato dall’artista tedesco Gunter Demning, che mira a posizionare vere e proprie pietre commemorative presso i luoghi dove i deportanti della Shoah hanno vissuto, abitato o studiato. Il loro scopo principale è quello di dislocare i luoghi della memoria, portando il ricordo anche lontano dai campi di concentramento come Auschwitz o dai musei che contano milioni di visitatori ogni anno e di spostarlo più vicino alla nostra vita quotidiana e ai luoghi che abbiamo l’abitudine di frequentare. 

PAESAGGI CONTAMINATI

Un altro importante obiettivo che si pone il progetto è quello di portare la memoria in paesaggi urbani contaminati, ma anche in luoghi che oggi ci appaiono incontaminati e quasi idilliaci, con lo scopo di ricordarci che, anche laddove non ne rimangono tracce, nel passato ci sono state sofferenze e distruzione.

DALL’ESSERE UN PEZZO AD AVERE UN NOME

Durante la conferenza si è appresa l’importanza dei nomi scritti sulle pietre di inciampo. Durante la Shoah, infatti, i deportati venivano considerati pezzi, tanto da essere definiti “Stüke”. L’intento di Demning è quello di restituire identità alle persone, alle vite che sono decedute durante lo sterminio. L’artista vuole letteralmente incidere sulla pietra un nome e un cognome, così che la memoria dei singoli individui si possa conservare nel tempo, in modo indelebile.  

Rinnoviamo i nostri ringraziamenti al professor Bonola, che ha messo a disposizione il suo tempo e le sue conoscenze per avvicinarci ad un tema così delicato e importante, soprattutto in un giorno come questo.