CLASSI DEL BIENNIO
Grazie alla competenza e alla disponibilità del professor Bruno Rinaldi, i ragazzi del biennio dell’Istituto superiore D’adda hanno aperto gli occhi su avvenimenti terribili. Il 27 gennaio, come ogni anno, abbiamo
ricordato 15 milioni di persone che per colpa di un’immane crudeltà vennero uccise, tra queste 1 milione e mezzo di bambini. Non riduciamo le persone solo ad un numero, pensiamo invece a quanti sorrisi sono
stati spenti, a quanti bambini sono mancati i propri amici con cui qualche mese prima giocavano ogni pomeriggio.
Seguiti dalle insegnanti di storia, noi ragazzi del biennio abbiamo raccolto le informazioni necessarie per produrre storie al fine di restituire un’identità e qualche emozione alle vittime dell’Olocausto. Abbiamo
scritto racconti cercando di immedesimarci il più possibile in quei piccoli bambini che, ignari di tutto, andavano incontro ad uno degli eventi più tristi della storia fino ad ora. Con un briciolo di fantasia, abbiamo ricreato gli oggetti a cui le nostre vittime erano più care, abbiamo realizzato pagine di diario e lettere, piccoli giochi come delle banali biglie, qualche oggetto rimasto come ricordo, come una scheggia presa dall’insegna distrutta di un negozio devastato.
Il professor Rinaldi ci ha presentato, durante la sua interessante conferenza, un avvenimento assai importante: un’ insegnante di arte di nome Friedl Dicker-Brandeis ha creato nel campo di Terezin una classe di disegno per i bambini; li faceva disegnare per distrarli dagli orrori che li circondavano. Vennero realizzati più di 4000 disegni che vennero nascosti in due valigie dalla donna prima che fosse deportata ad Auschwitz.
Sarebbe bene parlare di questa disgrazia anche al di fuori del giorno della memoria, sarebbe bene che tutti noi ci prendessimo cura di ciò che è il nostro passato, sarebbe bene ricordare.
Le classi del biennio ringraziano il professor Rinaldi per aver aperto i nostri occhi, attraverso quelli dei bambini deportati, su una situazione davvero drammatica e lacerante.