Virginia Rovei e Anna Turlo

Il 19 ottobre la classe 3B dell’indirizzo turistico è stata protagonista di una visita alla Biblioteca civica “Farinone Centa” di Varallo, dove la dott. ssa Piera Mazzone, sempre disponibile nei confronti del nostro Istituto, ci ha accolti con entusiasmo.

La visita è iniziata con una esplorazione nei pressi della biblioteca, collocata nel Palazzo Racchetti, antica sede del Municipio, nella storica piazzetta interessata da significativi interventi di restauro.

La biblioteca non è solo un deposito di libri, ma è un interlocutore della cittadinanza alla quale rivolge molteplici servizi, a cominciare da quanto esposto nelle vetrine, periodicamente rinnovate e attente alle tematiche attuali. Al di là del portone si apre poi un mondo, aperto a tutti, senza distinzione: siamo rimasti stupiti dalla presenza di due espositori dedicati a testi per i non vedenti e a testi facilitati.

Nel cortile poi siamo stati accolti da vere opere d’arte: al centro l’opera di Rubén Bertoldo (uno scultore di Gattinara che lavora il ferro), cheraffigura un bambino con un libro in una mano e un palloncino che vola attaccato ad una catena nell’altra, per rappresentare come “la conoscenza renda liberi”; a sinistra l’esposizione “Due come noi”, delle artiste Carla Dorz e Sara Salvoldi, in un allestimento autunnale; infine un cavallo di Troia in metallo, opera della professoressa Laura Brambilla. 

La dottoressa Mazzone ci ha illustrato l’organizzazione delle sale della biblioteca, ma ci ha soprattutto fatto percepire la collaborazione, la ricerca, lo studio, l’impegno e la condivisione che caratterizza quegli spazi dei cittadini e per i cittadini: vi si recano infatti non solo studenti e ricercatori ma anche molti volontari che dedicano il loro tempo in varie attività. 

“Ognuno qua è libero di sentirsi a casa, si può venire anche solo per leggere il giornale o prendere un caffè in compagnia”: la biblioteca può essere quindi considerata un luogo di incontri, con i libri e con altre persone.

Tra i locali che abbiamo visitato ci ha lasciati senza parole la sala destinata alle conferenze dove sono esposti libri di pregio di grande valore, donati da un benefattore locale. Altrettanto interessante la sala- cassaforte dove sono raccolti oggetti d’epoca per la lettura e soprattutto i volumi di incunaboli e cinquecentine conservati con grande cura: abbiamo avuto modo di maneggiarli e percepire l’importanza di testi non tanto o non solo per il contenuto ma in quanto depositari di un passato che sa ancora parlarci e rivelarci dei segreti.

Chissà che dopo questa visita a qualcuno di noi non sia venuta l’idea di trascorrere qualche ora in questi spazi, magari in un prossimo percorso di orientamento previsto nel nostro corso di studi.