L’OPERA DELLA BIENNALE CHE FA IMPAZZIRE I  GIOVANI

Sara Sogno

Realizzata da Sun Yan e da Peng Yu, “Can’t Help Myself” è un’ opera d’arte che si trova al Museo della Biennale diVenezia. Si tratta di una macchina robotica, o per meglio dire, di un braccio robotico che dal 2019, data della sua prima comparsa alla mostra, si ostina a raccogliere un liquido rosso da terra che ricorda il sangue. 

Tornata virale in questo ultimo periodo, l’opera sta avendo un successo strepitoso tra i giovani che, citando proprio alcuni loro commenti, dicono che da quando l’hanno vista per la prima volta non riescono a farne a meno. Gli autori affermano che l’idea di questo braccio che cerca inutilmente di contenere il liquido sia collegata al tema delle frontiere, ma l’opera può avere diverse interpretazioni culturali, sociali e addirittura politiche. La sensazione che dal vivo ha suscitato nei numerosi visitatori non è di sicuro positiva, anzi provocapaura e angoscia in molti di loro. Come mai, quindi, questa opera sta spopolando sui social come Tik Tok o Instagram ed è così apprezzata dai giovani? Difficile capirlo, ma l’ipotesi più sensata è quella che dimostrerebbe come la macchina, con il passare del tempo, sia invecchiata sempre di più, e compia i suoi 30 movimenti ad un intervallo diverso l’uno dall’altro in maniera molto meno sciolta di quanto lo facesse nel 2019. Insomma, la macchina sembra quasi essersi stancata di compiere sempre gli stessi movimenti. Questo è quindi il motivo principale per il quale molti giovani sono ossessionati da questa opera.