Il resoconto della gita delle quinte
Chiara Antonini
Le classi quinte di indirizzo classico, turistico e artistico si sono recate, venerdì 2 dicembre, in viaggio alla volta del Veneto. La gita è stata organizzata in ogni suo aspetto dal professor Gagliardini che però, purtroppo, non è potuto partire. Siamo quindi stati accompagnati dalle professoresse Contini e Barberis.
Dopo circa cinque ore di viaggio siamo giunti alla prima destinazione della giornata: la città di Possagno. Dopo un breve ristoro e un buon pranzo in pizzeria, siamo stati accolti al Museo-Gypsoteca Antonio Canova per immergerci nella visita alle opere preparatorie in gesso del celebre artista. Dopo aver visitato anche l’imponente tempio canoviano, siamo risaliti sull’autobus e, tra una canzone e l’altra, siamo giunti a Vicenza, dove abbiamo trascorso la notte.
Dopo aver visitato il centro storico della città illuminato dalle luci natalizie, qualcuno ha preferito, a cena ultimata, riposarsi un po’ in camera dopo la faticosa giornata; altri invece hanno passato del tempo in vari locali, accompagnati dalle simpaticissime professoresse che, nonostante la stanchezza, ci hanno sopportato fino a tardi.
Al mattino la sveglia è suonata piuttosto presto e, dopo una stupenda colazione e il check-out, ci siamo diretti in centro per visitare il Teatro Olimpico e assistere allo spettacolo di luci proposto. Prima di prendere il pullman per la nuova destinazione, abbiamo avuto ancora qualche momento per visitare le chiese, i palazzi della città, molti dei quali realizzati da Palladio.
Abbiamo poi raggiunto l’ultima metà della gita: Bassano del Grappa.
Abbiamo pranzato nel centro della città e, dopo aver passeggiato tra i mercatini natalizi, abbiamo affrontato un percorso in cui ci è stato spiegato il ruolo della città e dei cittadini durante la Prima guerra mondiale. Dopo aver attraversato il famoso Ponte sul Brenta, toccante è stata la visita al Museo degli Alpini, ricco di reperti della Prima, della Seconda guerra mondiale e della Resistenza.
Infine, comprata la grappa e i souvenirs per le famiglie, siamo tornati verso casa, per rientrare, in modo più nostalgico del solito, a Varallo.
